martedì 28 agosto 2018

"Cospiratori e poeti", di Diego Gabutti


Sprizza ironia a ogni riga, il ricco e colto divertissement che Diego Gabutti dedica a poeti e letterati, artisti e artistoidi di Francia, “dalla Comune di Parigi al Maggio 68”. Un secolo intero di intellettuali rivoluzionari, dei quali non si salva nessuno. La penna di Gabutti affonda come una lama affilata nella carne viva, scava, seziona, infierisce sulle ferite sanguinanti dei gauchisti di ogni risma. (...)
La galleria di Gabutti è ricca di personaggi maggiori, minori e minimi. (...)
Il libro approda al mitico ’68, apoteosi orgiastica di tutti gli intellettuali rivoluzionari. Guy Debord fonda l’Internazionale Situazionista, 75 persone in tutto: “Un comitato situazionista occupa per due giorni la Sorbona e vi smentisce sette secoli di sciocchezze”. Spiegherà poi così questo episodio: “Era la poesia moderna, da cent’anni, che ci aveva condotti lì”.

A questo link, la mia recensione completata di "Cospiratori e poeti", di Diego Gabutti (Neri Pozza) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 22 agosto.

domenica 12 agosto 2018

"La sconfitta di Farsalo", di Sergio Valzania

(...) A partire dal terzo secolo a.C., Roma si ritrova dominatrice di un territorio immenso. Le mutate condizioni geografiche e demografiche esigono nuove forme statuali. La repubblica di impianto aristocratico non basta più, occorre un forte potere centrale e governatori locali efficienti, capaci di gestire la politica con abilità e lungimiranza. (...)
“Come avviene nelle aziende a conduzione familiare”, osserva Valzania, il Senato si oppone alle radicali riforme sociali e politiche necessarie. Dominato dalle famiglie patrizie, è espressione di un ceto agrario “inadeguato”, preoccupato solo di perdere privilegi e rendite di posizione. Nasce così un lungo e cruento periodo di instabilità, costellato da violenza politica, guerre servili, lotte sociali, infine da vent'anni di aperta guerra civile. (...)
Grazie a nuove conquiste, alcune forti personalità emergono e riescono a imporsi, prefigurando la trasformazione imperiale. In momenti diversi, prima Silla, poi Pompeo, dopo ancora Cesare, sembrano arrivare assai vicini alla meta, ma le forze conservatrici li neutralizzano.
Le simpatie dell’autore vanno a Pompeo (...) Il tempo sembra giocare a suo favore, ma alcuni aristocratici gli forzano la mano e infine, il 9 agosto del 48 a.C., a Farsalo, in Tessaglia, Giulio Cesare ottiene una facile vittoria, sbaragliando l’esercito senatorio numericamente superiore.
Il secondo triumvirato (43 a.C.) segna la fine, anche simbolica, della repubblica. Dopo altri spietati bagni di sangue, il primo imperatore sarà Ottaviano.

A questo link, la recensione completa di "La sconfitta di Farsalo", di Sergio Valzania (Ed. Salerno) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di giovedì 2 agosto.
https://www.ilfoglio.it/libri/2018/08/02/news/la-sconfitta-di-farsalo-208474/

venerdì 10 agosto 2018

"Daniel Deronda", di George Eliot

Pubblicato nel 1876 a puntate - allora si usava così - Daniel Deronda è l’ultimo grande romanzo di Mary Anne Evans, autrice di straordinario talento, che prima di raggiungere il successo e la celebrità, scelse di scrivere con lo pseudonimo maschile di George Eliot, per sottrarsi ai pregiudizi antifemminili dell’Inghilterra vittoriana. (...)
Daniel, il protagonista, è ricco, giovane e bello, generoso e di buoni sentimenti. Sin dall’inizio sappiamo di lui che è figlio adottivo: le sue vere origini verranno alla luce solo nell’ultima parte del libro. Egli resta colpito dall’affascinante ma viziata Gwendolen, e la aiuta finanziariamente ma di nascosto, per autentico altruismo. La famiglia di lei cade in disgrazia e la giovane è costretta a un matrimonio infelice. Tutto induce il lettore a credere che i due si ritroveranno e trionferà l’amore, ma la Eliot ha in serbo ben altre sorprese. (...)
A un secolo e mezzo dalla pubblicazione, è il sionismo il vero elemento di modernità e attualità del romanzo, per il resto di impianto e contenuti tipicamente ottocenteschi. Non a caso, a Daniel Deronda è dedicato un intero capitolo della bella antologia di Elia Boccara: “Sionisti cristiani in Europa”, pubblicata lo scorso anno da Giuntina. (...) 

A questo link, le recensione completa di Daniel Deronda, di George Eliot (Fazi Editore), pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 8 agosto
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2018/08/08/news/daniel-deronda-209214/

giovedì 2 agosto 2018

"La versione di Giuda", di Giorgio Tacconi

Dionisios, anziano giudice ateniese, salpa per un’impegnativa missione in Palestina. E’ stato incaricato dal potere romano di una delicata indagine: deve svelare i rapporti che legano i turbolenti ebrei, che preparano una sollevazione contro l’Impero, alla nuova, strana setta religiosa, potenzialmente sovversiva, dei seguaci di Iesus. In effetti, il magistrato e la sua giovane figlia Damaris hanno incontrato ad Atene uno di loro, tale Paulus, dalle cui parole restano colpiti. Chi è più indicato per una discreta inchiesta? Giunti a Gerusalemme, il giudice e la fanciulla incontrano Miriam, una carismatica donna originaria di Magdala (...)
La “versione di Giuda” svela molti misteri. Storicizza gli avvenimenti nel contesto politico, stravolge completamente la vicenda familiare di Yeshu, laicizza i suoi miracoli, senza nulla togliere al valore delle sue parole. (...) Per i greci che hanno ascoltato quello straordinario racconto, e l’imprevisto epilogo, la vita non sarà più la stessa.

A questo link, la mia recensione completa di "La versione di Giuda", di Giorgio Tacconi (Book a Book), pubblicata sul quotidiano Il Foglio del 18 luglio scorso.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2018/07/18/news/la-versione-di-giuda-giorgio-tacconi-una-fogliata-di-libri-206200/

mercoledì 1 agosto 2018

"Uno scià alla corte d'Europa", di Kader Abdolah

Lo Scià di Persia, incapace di adeguarsi a una realtà della quale pure è curiosissimo, cede all’Impero britannico i diritti sulle immense risorse del sottosuolo, in cambio di una somma di denaro ridicola, che però gli serve per finanziare il suo lungo e faraonico viaggio, attraverso le capitali del vecchio continente. Egli può così incontrare lo Zar, il Kaiser e Bismark, la regina Vittoria, oltre a una miriade di personaggi minori e minimi, fino all’atelier degli impressionisti parigini, dove il viaggio si conclude. (...)
“L’incontro con Guglielmo gli aveva fatto capire di essersi reso alquanto ridicolo nelle città che aveva visitato. I re non contavano più niente in Europa. A un tratto, l’entusiasmo delle migliaia di persone che lo acclamavano gli apparve sotto un’altra luce. In realtà, tutta quella gente accorreva ad ammirare un re del Medioevo, una specie estinta. Una sorta di dinosauro, di cui quella lunga carovana era la coda”. (...)

A questo link, la mia recensione completa di "Uno scià alla corte d'Europa", di Kader Abdolah (Iperborea) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di stamane.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2018/08/01/news/uno-scia-alla-corte-d-europa-kader-abdolah-una-fogliata-di-libri-208219/