giovedì 19 dicembre 2019

"La casa deserta", di Lidija Cukovskaia (Jaca Book)


Scritto in quattro mesi, fra il novembre del ‘39 e il febbraio del ’40, La casa deserta è un romanzo breve e angoscioso, dominato dall’atmosfera cupa del regime staliniano. Vi si racconta il dolore attonito di una madre, ingenua ed esemplare cittadina sovietica, emblema del popolo russo tormentato e beffato dal comunismo. (...)
Nel 1962 il libro potrebbe finalmente vedere la luce. Il testo è “approvato” dalle autorità, una casa editrice firma il contratto, ma la pubblicazione viene rimandata di un anno, poi due, poi tre. Il vento è cambiato, torna la censura. Certe pagine disturbano il potere sovietico.
(...) Nel 1965 la Cukovskaja intenta inutilmente causa allo Stato per inadempienza contrattuale. Il processo però attira l’attenzione, molti copiano il testo privatamente (la celebre samizdat) e lo diffondono attraverso i canali clandestini. Infine La casa deserta viene trafugato all’estero, tradotto e pubblicato in varie lingue. In Italia esce nel ’77. Pagine dolorose, che svelano l’inganno e l’atroce destino di intere generazioni.

A questo link, la mia recensione completa di "La casa deserta", di Lidija Cukovskaia (Jaca Book) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 18 dicembre.

mercoledì 11 dicembre 2019

"Amras", di Thomas Bernhard (Einaudi)


K., il protagonista appena ventenne, racconta nella sua visione allucinata il suicidio dei genitori e la malattia senza scampo del fratello Walter, di un anno minore. Walter soffre di epilessia, ereditata dalla madre, entrambi sono oppressi dai debiti e dal fallimento del padre. Incatenati l’uno all’altro, Walter trascinerà K. nel gorgo della sua impossibilità di vivere. Ma la trama, gli eventi, sono del tutto secondari in Amras (1964) secondo romanzo di Thomas Bernhard dopo l’esordio con Gelo.
Vede giusto Vincenzo Quagliotti nella prefazione, quando descrive in termini di “aporìa” la situazione esistenziale dei personaggi di Bernhard: nei suoi romanzi i protagonisti sono caratterizzati, sempre e da subito, da una condizione senza vie d’uscita, segnati da un destino che non lascia scampo. La loro malattia è “immedicabile”. Al lettore, per rendersene conto, bastano poche parole iniziali:
“Dopo il suicidio dei nostri genitori siamo stati rinchiusi per due mesi e mezzo nella torre, emblema della nostra Amras (...) La torre, proteggendoci dagli attacchi degli uomini, nascondendoci e salvandoci dagli sguardi del mondo che agisce e giudica solo con malvagità, è stata per noi un rifugio”. (...)

A questo link, la recensione completa di "Amras", di Thomas Bernhard (Einaudi) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 11 dicembre.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2019/12/11/news/amras-291649/

sabato 7 dicembre 2019

"Il pozzo", di Regina Ezera (Iperborea)

Dopo “Come tessere di un domino” di Zigmunds Skujins, Margherita Carbonaro traduce ora dal lettone Regina Ezera (1930 - 2002) una delle scrittrici più popolari e affermate della letteratura di quel paese. “Il pozzo” (1972) è ambientato nelle belle giornate di agosto, sulla riva di un grande lago: una cornice descritta con delicatezza, in prosa ricercata, un paesaggio che partecipa esso stesso allo svolgersi del racconto. (...)
“Il pozzo” è il romanzo di un amore inespresso. Laura, la protagonista, affronta la sua difficile condizione esistenziale con dolore e determinazione. Suo marito è in carcere per una brutta storia: una battuta di caccia in stato di ubriachezza, finita in tragedia. In assenza di una figura maschile, la donna assolve con coraggio il suo ruolo di capo famiglia, e affronta le molteplici responsabilità di madre, cognata e nuora.
Rudolfs, medico di Riga in vacanza, è affascinato dalla personalità schiva della donna, dal suo sorriso timido ed evasivo. I protagonisti giocano la loro partita incerti e impacciati, quasi incapaci di comprendere fino in fondo il significato e il valore della posta in palio. (...)

Antiche vicende di guerra e di odio riemergono un poco alla volta dal lontano passato, svelano le origini di una tragedia familiare, si oppongono duramente al tentativo di un amore sulla riva del lago.

A questo link, la recensione completa di "Il pozzo", di Regina Ezera (Iperborea) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 4 dicembre.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2019/12/04/news/il-pozzo-290589/