mercoledì 16 ottobre 2019

"Romanzo egiziano", di Orly Castel-Bloom (Giuntina)

E’ un castello dai destini incrociati, il Romanzo egiziano di Orly Castel-Bloom; una tipica saga ebraica, caratterizzata dalla sovrapposizione dei personaggi e dalla frammentazione del tempo. Gli aspetti più schiettamente autobiografici si confondono con la fantasia romanzesca, in una continua rincorsa fra passato e presente. (...)
Con lo scorrere delle pagine, il doloroso percorso degli ebrei sefarditi si ricompone, un tratto alla volta. I fratelli Castil, cacciati dalla Spagna di Ferdinando e Isabella, approdano dopo lunghe peripezie a Gaza. Secoli più tardi, quegli stessi ebrei egiziani devono emigrare verso la nuova Terra d’Israele, dove altri ebrei di origine europea li trattano con pregiudizio e diffidenza. L’Israele che li aspetta è quello dei kibbutz, una vita di sacrifici e duro lavoro. I contrasti sono aspri, in un’epoca in cui i comunisti sono fedelissimi a Stalin. (...)
“La donna non avrebbe davvero messo al mondo un bambino in quelle condizioni.  Il sensale dei matrimoni l’aveva ingannata. Aveva detto: un divorziato, pieno di fervore religioso, un bell’uomo, non grasso, non calvo, seduto su un terreno che vale milioni, e lei, una vergine di trentadue anni, non bella, aveva subito accettato”.

A questo link, la recensione integrale di "Romanzo egiziano", di Orly Castel-Bloom (Giuntina) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 9 ottobre.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2019/10/09/news/romanzo-egiziano-279415/