Lo Scià di Persia, incapace di adeguarsi a una realtà della quale pure
è curiosissimo, cede all’Impero britannico i diritti sulle immense risorse del
sottosuolo, in cambio di una somma di denaro ridicola, che però gli serve per
finanziare il suo lungo e faraonico viaggio, attraverso le capitali del vecchio
continente. Egli può così incontrare lo Zar, il Kaiser e Bismark, la regina
Vittoria, oltre a una miriade di personaggi minori e minimi, fino all’atelier
degli impressionisti parigini, dove il viaggio si conclude. (...)
“L’incontro con Guglielmo gli aveva fatto capire di essersi reso
alquanto ridicolo nelle città che aveva visitato. I re non contavano più niente
in Europa. A un tratto, l’entusiasmo delle migliaia di persone che lo
acclamavano gli apparve sotto un’altra luce. In realtà, tutta quella gente
accorreva ad ammirare un re del Medioevo, una specie estinta. Una sorta di
dinosauro, di cui quella lunga carovana era la coda”. (...)
A questo link, la mia recensione completa di "Uno scià alla corte d'Europa", di Kader Abdolah (Iperborea) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di stamane.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2018/08/01/news/uno-scia-alla-corte-d-europa-kader-abdolah-una-fogliata-di-libri-208219/
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