A
proposito di conversioni forzate, leggete cosa scrive il teologo Abu Hamid
al-Ghazali, morto nel 1111, tutt'ora considerato il massimo teorico dell’Islam,
colui che sconfisse i filosofi suoi contemporanei, costringendo Averroé a
morire in esilio a Cordoba.
“Certo
non è bene che si eserciti una pressione in materia religiosa; ma bisogna
riconoscere che la spada o la frusta sono talvolta più utili della filosofia e
delle convinzione. E, se la prima generazione non aderisce all’islam che con la
lingua, la seconda aderirà anche con il cuore e la terza si considererà come
musulmana da sempre”.
E’
ciò che di fatto avvenne, nei territori sotto il dominio arabo-musulmano e poi nell’Impero
Ottomano.
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