venerdì 30 marzo 2018

"Gli aquiloni", di Romain Gary

In una Francia surreale, ottenebrata dalla sconfitta e dall’occupazione tedesca, un vecchio ex-postino di campagna, pacifista e un po’ svitato, non sa far altro che costruire magnifici aquiloni, fino a diventare un’attrazione locale e poi una celebrità nazionale. (...)
E’ ricco di metafore “Gli aquiloni” di Romain Gary, ambientato in Normandia e pubblicato nel 1980 – nell’anno del suicidio dell’autore. Ebreo lituano, profugo, eroe di guerra, scrittore di successo, diplomatico, regista, beffardo fustigatore dei salotti letterari, Gary è uno dei più originali e interessanti romanzieri francesi del Novecento. Con grande charme, impareggiabile ironia e malinconico disincanto, egli racconta le debolezze umane e l’ansia di libertà di un’intera generazione di francesi, che ha conosciuto l’umiliazione della sconfitta, ha conservato “una certa idea della Francia” e ha trovato nella Resistenza la ragione anche psicologica del suo riscatto esistenziale e morale. (...)
Secondo Sartre, il primo romanzo da Gary, “Educazione europea”, pubblicato nel 1945, è il migliore che sia mai stato scritto sulla Resistenza francese; secondo Eskol Nevo, invece, il più bel romanzo di Gary è questo ultimo, “Gli aquiloni”. Chissà, forse l’interessato risponderebbe con le parole di Ludo: “Cercavo qualcosa da dire, perché bisogna sempre ricorrere alle parole per impedire al silenzio di parlare troppo forte”.

A questo link, la mia recensione completa di "Gli aquiloni", pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 28 marzo.
https://www.ilfoglio.it/libri/2018/03/28/news/libri-gli-aquiloni-roman-gary-186749/

sabato 24 marzo 2018

"Giorni luminosi", di Aharon Appelfeld

Theo è sopravvissuto all’Abisso. Il giovane ebreo austriaco, reduce dai campi di concentramento, decide di tornare a casa, nella piccola Strandberg, con la speranza di ritrovare i genitori e i luoghi dell’infanzia perduta. (...)
Lungo il percorso, la mente di Theo vaga nella rievocazione dei “giorni luminosi”, la stagione dell’innocenza precedente all’abominevole sofferenza patita. (...)
Il lettore intuisce presto che l’idea di rivederli è illusoria, Theo ne sarà consapevole solo per gradi, attraverso un procedimento introspettivo. (...)
Il ritorno alla realtà è un ingranaggio rugginoso, inceppato dal male. Come in un sogno, Theo si muove a fatica, trattenuto da fili invisibili: tutto è incerto, vago, indaginoso. Nella sua mente, lesionata dalle brutalità subìte, il presente si confonde con i ricordi, i ricordi con i sogni e i sogni con gli incubi. La circolarità di questo procedimento narrativo e l’atmosfera rarefatta avvolgono il lettore, che si lascia trasportare in un dolente processo di ricostruzione. (...)

A questo link, la mia recensione completa di "Giorni luminosi", pubblicata sul quotidiano Il Foglio del 28 febbraio scorso.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2018/02/28/news/giorni-luminosi-aharon-appelfeld-guanda-181268/

giovedì 22 marzo 2018

"Da duemila anni", di Mihail Sebastian

Ambientato nel cruciale periodo fra le due guerre mondiali, “Da duemila anni” è uno straordinario romanzo autobiografico, scritto in forma di diario e pubblicato per la prima volta in Romania nel 1934. Mihail Sebastian descrive lucidamente, con una sorprendente capacità visionaria, il dilagare dell’antisemitismo in Romania, la crescita del movimento sionista, l’avvicinarsi della tragedia europea. (...)
“Io conosco due tipi di antisemiti: quelli duri e puri e quelli con argomenti. Con i primi, tutto sommato, posso arrivare a capirmi, fra me e loro tutto è chiaro. Invece con gli altri è difficile, perché è inutile rispondere. Essere un antisemita con argomenti è una perdita di tempo (…) Oggi cause politiche, ieri cause economiche, l’altro ieri cause religiose; troppe cause e troppo particolari, per un fatto così storicamente generalizzato (…) Quelli che tu chiami argomenti, in realtà sono solo scuse”.

Sopravvissuto alle persecuzioni e alle devastazioni, riammesso all’insegnamento universitario, Mihail Sebastian muore in un incidente stradale, a guerra appena finita, il 29 maggio 1945.

A questo link, la mia recensione completa di "Da duemila anni", pubblicata sul quotidiano Il Foglio di ieri, mercoledì 21 marzo.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2018/03/21/news/da-duemila-anni-mihail-sebastian-una-fogliata-di-libri-185241/

venerdì 2 marzo 2018

"La Lotteria dei Milioni", di Daniel Fishman

Nell’Italietta provinciale e vanagloriosa degli anni Trenta, una notizia scuote l’apatia generale: il Gran Premio Automobilistico di Tripoli sarà per la prima volta collegato a una grande Lotteria dei Milioni, dal monte premi vertiginoso. I biglietti vincenti, estratti a sorte, saranno abbinati alle auto in gara. (...)
A Tripoli gli italiani costruiscono uno degli autodromi più imponenti e maestosi del mondo, degno scenario per i nostri piloti, la cui fama e bravura travalica le Alpi e vola nel mondo. Piloti che si chiamano Varzi, Nuvolari, Borzacchini, tanto per intenderci. (...)
Attraverso la rilettura dei giornali dell’epoca, il ritrovamento di documenti d’archivio e altre lunghe e pazienti ricerche, Daniel Fishman ricostruisce fedelmente - in forma di romanzo - una delle più sfacciate frodi sportive che siano mai state realizzate nel mondo dell’automobilismo. (...)

A questo link, la recensione completa di "La lotteria dei Milioni - Combine al Gran Premio di Tripoli 1933", di Daniel Fishman (Bookabook), pubblicata sul quotidiano Il Foglio di venerdì 2 marzo..
https://www.ilfoglio.it/libri/2018/03/02/news/lotteria-dei-milioni-daniel-fishman-bookabook-181735/