(2) Questa estate in vacanza ho letto “Un cuore così bianco”, di
Javier Marìas. Mi è sembrato un romanzo felice e ben riuscito, forse il
migliore di Marìas, del quale avevo letto “Domani nella battaglia pensa a me” e
non lo avevo trovato un granché. Mi erano piaciute molto le prime 80 pagine,
poi il romanzo si era, per così dire, perso per strada. Questo, del ’92, è
precedente e ha decretato il successo dello scrittore spagnolo. Qui le
digressioni, anche se ampie, tornano poi ad alimentare la trama con efficacia e
il tutto si tiene, mentre nell’altro molte parti secondarie risultano
debolissime. Marìas di recente ha pubblicato “Così ha inizio il male” – tutti i
titoli dei suoi romanzi sono citazioni di Shakespeare – che io conto senz’altro
di leggere in un prossimo futuro. Vi farò sapere. (continua)
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