lunedì 28 agosto 2017

“Per i sentieri dove cresce l’erba”, di Knut Hamsun

(7) Questa estate in vacanza ho letto “Per i sentieri dove cresce l’erba”, di Knut Hamsun (Fazi Editore). Per molti versi, è un libro deludente. Devo confessare, vergognosamente, che non avevo mai letto nulla di Hamsun, premio Nobel per la letteratura nel 1920. Volendo colmare questa lacuna, sono partito dal libro sbagliato: le memorie che scrisse, ormai prossimo ai 90 anni, nel 1948. Un resoconto molto circostanziato sull’internamento e processo cui fu sottoposto in Norvegia dopo la guerra, per avere simpatizzato con i nazisti durante l’occupazione del suo paese.
Per quanto possa sembrare ingiusto rinchiudere in un ospedale psichiatrico un uomo molto anziano e illustre letterato, che non aveva commesso reati specifici, bisogna pur dire che la sua linea di difesa fu squallida e ridicola. All’accusa di antisemitismo, rispose di avere sempre avuto “tanti amici ebrei”: proprio così. E naturalmente di non aver mai saputo nulla dei campi di sterminio. Quest’ultimo particolare sarà anche vero, ma il furore antiebraico dei nazisti era arcinoto a tutti e un intellettuale di quel livello non può accampare scuse. Sostenne anche di avere scritto durante il regime di occupazione militare, mentre Hitler annunciava “un ruolo importante per la Norvegia” nella nuova Europa germanica. Sarebbe forse questa una circostanza attenuante? Hamsun avrebbe potuto e dovuto tacere, chiudendosi in un duro silenzio, invece di indirizzare al Fuhrer lettere ignobili. Il suo collaborazionismo fu colpevole ed egli ben meritò la forte e pubblica sanzione morale.

La vicenda giudiziaria, comunque interessante sotto il profilo storico, è condita nel libro da una serie di considerazioni miti, ricordi e racconti che stemperano la drammaticità della situazione con grande sapienza letteraria. Hamsun rimane comunque un grandissimo scrittore, le sue idee politiche e i suoi errori nulla tolgono alla forza narrativa dei suoi romanzi. Ne leggerò altri. Se avete suggerimenti, sono bene accetti. (continua)

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