Vi è un capitolo semi-sconosciuto, nella storia della Shoah: la
vicenda drammatica, fortunatamente a lieto fine, degli ebrei che trovarono
rifugio a Shanghai e si salvarono dalle persecuzioni della Germania nazista.
Questo piccolo volume collettaneo ne ricostruisce la storia, con particolari
interessanti e testimonianze toccanti. (...)
L’attacco di Pearl Harbour e l’alleanza con la Germania nazista inducono
le autorità giapponesi a rinchiudere gli “apolidi” di Shanghai – cioè gli ebrei
tedeschi e austriaci, privati della cittadinanza – nel quartiere-ghetto di
Hongkou (1942). Ma a Hitler non basta. Una delegazione di Berlino, guidata dal
“macellaio di Varsavia”, Josef Meisinger, chiede all’alleato di imbarcare tutti
gli ebrei su navi malandate e di affondarle in alto mare.
Il governatore militare nipponico, dopo un incontro con gli anziani
capi della comunità – intorno al quale gli aneddoti si sprecano - respinge la
richiesta.
La vita nel ghetto di Hongkou è durissima: si soffrono la fame, le malattie,
il sovraffollamento. Ma gli ebrei di Shanghai scampano alla “soluzione finale”. (...)
A questo link, la mia recensione completa di "Ebrei a Shanghai", pubblicata sul quotidiano Il Foglio di venerdì 29 giugno.
https://www.ilfoglio.it/libri/2018/07/02/news/ebrei-a-shanghai-203320/
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