Pubblicato nel 1971, ma tradotto in italiano per la prima volta
quest’anno, “Camminare” è un romanzo breve, contorto come la mente dei suoi
protagonisti, tutto incentrato sui temi tipici e ricorrenti nella produzione
letteraria di Thomas Bernhard, quali la nevrosi, il male di vivere, la pazzia,
il suicidio.
Proprio come il suicidio del protagonista ne “Il
soccombente” – uno dei più noti capolavori dello scrittore austriaco - così la pazzia di Karrer, in questo
“Camminare”, viene annunciata dall’autore nelle prime righe del romanzo. (...)“La storia è una menzogna storica, sostengo, dice Oehler (…) La storia non è possibile perché l’intelletto non è possibile (…) Nessuno vuole avere la sua vita, dice Oehler, ognuno si è fatto una ragione della sua vita, ma volerla avere, questo no (…) Senza dubbio, dice Oehler, Karrer è impazzito all’apice del suo pensiero”.
Insomma “l’esistenza è errore”, fa dire Bernhard al suo tormentato
personaggio, poiché “le circostanze sono tutto, noi non siamo nulla”.
A questo link, la mia recensione integrale di "Camminare", pubblicata sul quotidiano Il Foglio di ieri.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2018/04/11/news/camminare-thomas-bernhard-una-fogliata-di-libri-188630/
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