In Autunno tedesco, Dagermann descrive i bambini delle cantine, che al
mattino scendono dal letto con l’acqua gelata alle caviglie, per andare a
scuola; osserva le ragazze bionde che a fatica reggono in piedi i soldati
americani ubriachi, ai quali si prostituiscono; denuncia l’abuso, nei
commentatori, del termine “indescrivibile”: “Non sarebbe poi così fuori luogo
descrivere i sentimenti che prova la madre di quei tre bambini affamati, quando
le chiedono perché non si trucca anche lei come la zia Schultze, così da avere
cioccolato, conserve e sigarette da un soldato alleato”. (...)
I valori dell’Occidente, ricorda Dagermann, “consistono nel rispetto
della persona anche se questa persona si mostra indegna della nostra simpatia,
e nella compassione, ovvero nella capacità di reagire di fronte al dolore, sia
esso meritato o immeritato”. (...)
A questo link, la mia recensione completa di "Autunno tedesco" (Iperborea) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 25 aprile.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2018/04/25/news/autunno-tedesco-stig-dagerman-una-fogliata-di-libri-191303/
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