sabato 22 ottobre 2016

Oggi è un buon giorno per gli amici di Israele

Ho scritto nei giorni scorsi di provare vergogna per l’astensione dell'Italia sulla mozione dell’Unesco che attacca Israele e cita i luoghi sacri ebraici (fra i quali il Muro del Pianto) solo con la denominazione araba, come se l’ebraismo non avesse diritto di culto e nemmeno di esistenza a Gerusalemme.
Ma ieri Matteo Renzi si è riscattato, con una dichiarazione molto forte e che io considero coraggiosa, in questo caso, perché avrebbe potuto tranquillamente fare finta di niente e nascondere la polvere sotto il tappeto, cavandosela con qualche frase di circostanza.
 Il voto di astensione infatti rappresenta una politica ponziopilatesca e cerchiobottista tipicamente italiana, da sempre mantenuta nelle sedi internazionali, là dove non ci si oppone mai a niente e non si vorrebbe dispiacere a nessuno.
Proprio per questo, sono particolarmente fiero di Renzi, che ha preteso e ottenuto un chiarimento dal ministro degli esteri. Riporto qui di seguito la risposta di Gentiloni alla domanda specifica del Corriere della Sera di oggi (pag. 3).
"La negazione da parte dell'Unesco del legame fra ebraismo e luoghi sacri di Gerusalemme è assurda, ma si ripete da anni. E' l'undicesima volta che l'Italia si astiene La discussione fra le diplomazie è se il modo migliore di contrastare queste assurdità sia di cercare di ridurre l'area di consenso a questa posizione, strada seguita sin qui dall'Italia, ovvero, come fanno Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, se sia meglio testimoniare la propria contrarietà. Ricordo che quest'anno per la prima volta i Paesi astenuti sono più di quelli a favore: 27 a 23, con 6 voti contrari. Rispetto alla precedente votazione una decina di paesi, fra i quali Francia e Svezia, sono passati dal sì all'astensione. Mi rendo conto che questo calcolo diplomatico non è stato capito e che la scelta di voto abbia ferito la sensibilità di molti. Ne ho parlato con Renzi, alla prossima occasione, in aprile, cambieremo il nostro atteggiamento".
Dunque il governo annuncia che, dopo 11 astensioni, la prossima volta l’Italia voterà contro queste mozioni odiose e strumentali in seno all’Unesco. Fra l’altro, è bene ricordare che questo istituto internazionale dovrebbe “tutelare il patrimonio artistico e culturale dell’umanità”, non servire da trampolino per il lancio di invettive di odio anti-ebraico.
Mi sembra un buon risultato. Bravo Renzi: non mi ero sbagliato a giudicarlo. Il mio apprezzamento va a lui personalmente e al suo fare politica a viso aperto. Renzi si è confermato in questa circostanza un autentico amico di Israele, certo assai più di una parte dello stesso partito di cui è segretario.



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