4) Questa estate in vacanza ho letto "Il segreto dei suoi occhi", di Eduardo A. Sacheri (BUR). Da questo romanzo è tratto l'omonimo film di Juan José Campanella, vincitore nel 2010 dell'Oscar come migliore film straniero. Autore e regista sono entrambi argentini, con una trama che rimbalza dal presente al violento passato del 1978, ai tempi del generale Videla e dei desaparecidos.
Il romanzo, uscito nel 2005, in realtà non sarebbe male. Un tipico poliziesco psicologico, raccontato con sentimento e ironia da un onesto funzionario di tribunale, segretamente innamorato di una bella Pubblico ministero.
Ciò che sorprende è che, contrariamente a quanto accade di solito, il film è decisamente meglio.
Il regista ha saputo superare i limiti del testo e vivacizzare la scena, con alcune trovate geniali che nel libro non figurano. Non posso entrare in dettagli, ma lungo tutto il film, dall'iniziale cattura e confessione dell'assassino, ai vari colpi di scena, fino al finale a sorpresa, la "mano visibile" dello sceneggiatore interviene a modificare e rendere originale una trama altrimenti non irresistibile.
Da qui deriva la mia (parziale) delusione: avendo visto e rivisto il film, e avendolo molto apprezzato, le mie aspettative erano alte. Il libro non ha saputo mantenerle, era decisamente "meno". Pazienza. (continua)
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