Dopo “Anime baltiche”, Jan Brokken torna a proporre un nuovo, toccante
reportage su un angolo di Europa dimenticata, quello straordinario crocevia di
storia e di cultura che è stata San Pietroburgo. Come nel precedente volume,
anche “Bagliori a San Pietroburgo” presenta quasi a ogni pagina vecchie foto,
vedute di palazzi antichi, ritratti sbiaditi di un mondo perduto per sempre.
(...)
Molti
sono i musicisti che popolano le pagine di Brokken: da Stravinskij a
Rachmaninov, da Youri Egorov (il protagonista di “Nella casa del pianista”, altro
splendido libro dello scrittore olandese) al già citato Sostakovic, che viveva
terrorizzato, con la valigia pronta, in attesa della deportazione.
(...)
Per
tutti questi, e per moltissimi altri rievocati da Brokken, vale quanto scrive
Nabokov nelle sue memorie: “Con pochissime eccezioni, tutte le energie creative
di orientamento liberale – poeti, narratori, critici, storici, filosofi e così
via – avevano lasciato la Russia di Lenin e di Stalin.
A questo link, la mia recensione di "Bagliori a san Pietroburgo", di Jan Brokken, pubblicata sul quotidiano Il Foglio di ieri.
http://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/10/04/news/bagliori-a-san-pietroburgo-155465/
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