venerdì 10 agosto 2018

"Daniel Deronda", di George Eliot

Pubblicato nel 1876 a puntate - allora si usava così - Daniel Deronda è l’ultimo grande romanzo di Mary Anne Evans, autrice di straordinario talento, che prima di raggiungere il successo e la celebrità, scelse di scrivere con lo pseudonimo maschile di George Eliot, per sottrarsi ai pregiudizi antifemminili dell’Inghilterra vittoriana. (...)
Daniel, il protagonista, è ricco, giovane e bello, generoso e di buoni sentimenti. Sin dall’inizio sappiamo di lui che è figlio adottivo: le sue vere origini verranno alla luce solo nell’ultima parte del libro. Egli resta colpito dall’affascinante ma viziata Gwendolen, e la aiuta finanziariamente ma di nascosto, per autentico altruismo. La famiglia di lei cade in disgrazia e la giovane è costretta a un matrimonio infelice. Tutto induce il lettore a credere che i due si ritroveranno e trionferà l’amore, ma la Eliot ha in serbo ben altre sorprese. (...)
A un secolo e mezzo dalla pubblicazione, è il sionismo il vero elemento di modernità e attualità del romanzo, per il resto di impianto e contenuti tipicamente ottocenteschi. Non a caso, a Daniel Deronda è dedicato un intero capitolo della bella antologia di Elia Boccara: “Sionisti cristiani in Europa”, pubblicata lo scorso anno da Giuntina. (...) 

A questo link, le recensione completa di Daniel Deronda, di George Eliot (Fazi Editore), pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 8 agosto
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2018/08/08/news/daniel-deronda-209214/

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