Qui di seguito, la mia recensione del libro "L'antisemitismo fra ieri, oggi e domani", di Heinrich e Richard von Coudenhove-Kalergi (Mimesis) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di ieri.
Chi
furono in realtà i Kalergi, fautori di quel famigerato “piano”, che esalta gli
amanti delle teorie cospirative? Ci aiuta a scoprirlo Vincenzo Pinto, storico e
germanista, curatore di un saggio dal notevole interesse anche filosofico.
Il
volume è diviso in due parti. Nelle prime 80 pagine, Richard von Coudenhove-Kalergi
(1894-1972) spiega “L’odio attuale per gli ebrei”, proprio del suo tempo: siamo
nel 1935 e Hitler è al potere da un paio d’anni. Nella seconda parte, invece,
lo stesso Richard ripubblica il saggio di suo padre Heinrich (1859-1906) che
nel 1901 aveva scritto “L’essenza dell’antisemitismo”, un ampio saggio di
carattere storico e teologico, dall’antichità all’età moderna, fino a Lutero.
I
Kalergi, padre e figlio, sono due aristocratici mitteleuropei di stampo illuminato
e tollerante. Colti e raffinati, amanti di Schopenhauer e Nietzsche, intendono
contrastare il dilagante nazionalismo tedesco, di cui l’antisemitismo è
l’aspetto più irrazionale.
Il
disprezzo e l’odio verso una minoranza religiosa e nazionale viene esaminato da
Richard nei suoi aspetti psicologici più reconditi. “Per amore della sua fede,
l’ebraismo ha affrontato una guerra mondiale di duemila anni contro tutta
l’Europa”. L’antisemitismo è una reazione sia al capitalismo che al comunismo,
perché gli ebrei sono accusati al contempo di essere bolscevichi e banchieri.
“Il sionismo fece di tutto per chiarire la questione ebraica, creando un
nazionalismo ebraico. Diminuì il disprezzo verso gli ebrei, ma ne aumentò
l’odio. Da casta disprezzata, il sionismo sta trasformando l’ebraismo in una
nazione odiata”.
L’antisemitismo
razziale, spiega ancora Kalergi jr., è basato su un fondamento
pseudo-scientifico: sembra una rivelazione, ma nasce da un pregiudizio
infantile che si trasforma in psicosi di massa. Non solo Gesù Cristo era ebreo,
ma anche tutti i suoi discepoli, compresi i quattro autori del Nuovo Testamento.
Quanto ai popoli dell’Europa, “sono così meticci che non si può parlare di una
razza pura”.
Agli
albori del nazismo, l’autore osserva preoccupato: “Il colpo inferto agli ebrei
tedeschi è solo un monito, perché nessuno sa se sia un apice o un preludio”.
Quanto al sionismo, nonostante gli ammirevoli risultati ottenuti, “il futuro di
questa creazione resta incerto”.
“Uno dei prodotti più riusciti della filosofia politica dei Kalergi – scrive Pinto nelle conclusioni – consisterebbe nel piano di sostituzione etnica della ‘razza bianca europea’, attribuito all’europeista Richard. Tanto i Coudenhove-Kalergi quanto George Soros appaiono come i diabolici ‘angeli caduti’ che fomentano la distruzione dell’umanità, oppure come i visionari sostenitori di un mondo aperto, integrato e libero”.