martedì 24 ottobre 2017

"Miraggio 1938", di Kjell Westo

Vi è una pagina nera, nella storia della Finlandia, sconosciuta ai più: la guerra civile che contrappose “Bianchi” e “Rossi”, cioè nazionalisti e socialisti, verso la fine del primo conflitto mondiale. Un periodo di anarchia, scontri, lotta di classe, culminato in una spietata resa dei conti che durò dal gennaio al maggio del 1918, con il suo atroce corollario di fucilazioni di massa, campi di concentramento, violenze. Migliaia di persone morirono di fame e sevizie. Vinsero i Bianchi, grazie al decisivo intervento di un corpo di spedizione tedesco, che “liberò” Helsinki e salvò la Finlandia dal bolscevismo.
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E' alla luce di questi eventi storici che va letto “Miraggio 1938”, il bel romanzo di Kiell Westo ambientato nell’anno dell’Anschluss e di Monaco, tutto incentrato sul “passato che non passa”, mentre l’Europa si avvicina rapidamente all’orlo del baratro.
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A questo link, la recensione completa di "Miraggio 1938", pubblicata sul quotidiano Il Foglio di venerdì 20 ottobre.
http://www.ilfoglio.it/libri/2017/10/20/news/miraggio-1938-158791/

giovedì 12 ottobre 2017

Referendum leghista, astensione civica

Il cosiddetto Referendum per l’Autonomia, indetto dalle regioni Lombardia e Veneto per domenica 22 ottobre, è un'iniziativa demagogica e strumentale.
Quale che sia il risultato del voto, infatti, gli effetti saranno del tutto nulli sul piano legislativo: nessuna “autonomia”, né fiscale né di altro tipo, consegue da un'eventuale vittoria dei Sì. Ci sarà solo il solito negoziato fra Stato e regioni - cioè fra il governo e le due amministrazioni leghiste - una normale trattativa che si sarebbe dovuta condurre in ogni caso.
Il ricorso al referendum regionale rivela un uso fazioso delle istituzioni, piegate ai disegni propagandistici della Lega Nord, che vuole strumentalizzare la consultazione per poi sventolare la bandiera delle "piccole patrie", cioè per dividere l'Europa e l'Italia – il suo obiettivo strategico di sempre.
Ultimo, ma non minore, si tratta di un inutile sperpero di denaro pubblico: ben 65 milioni di euro buttati al vento, fra Lombardia e Veneto: un fatto veramente vergognoso, ottenuto con il consenso del Movimento 5 Stelle, che ha votato a favore dopo avere gridato allo scandalo per cifre assai minori. L’alleanza del Super-Partito della demagogia, fra la Lega e i grillini, rappresenta il trionfo della malafede.
Capisco bene le ragioni che hanno spinto alcuni sindaci lombardi (Sala, Gori e altri) a pronunciarsi per il Sì al referendum. Costoro temono che la propaganda leghista possa dare i suoi frutti e non intendono lasciare ai falsari sovranisti il monopolio dell’autonomia amministrativa e fiscale. Come recita il proverbio: “A brigante, brigante e mezzo”. E’ una piccola astuzia, che comprendo, ma che non condivido affatto.
Io credo invece che, per le ragioni che ho illustrato, “non ci si siede al tavolo da gioco con i bari”, come ammoniva Marco Pannella. Dunque non andrò a votare.

La mia è un’astensione civica, morale e politica, le cui ragioni saranno illustrate a Milano martedì 17 ottobre, alle 19, presso lo spazio eventi Open (viale Monte Nero 6, primo piano). Interverranno Alessandro Alfieri, segretario regionale del Partito Democratico, e Ivan Berni, il giornalista estensore dell'appello "Io mi astengo". A me il compito di introdurre e condurre la discussione. Vi aspetto, non mancate.

sabato 7 ottobre 2017

Mdp farà la fine che merita

Mdp nasce da una scissione malevola nelle intenzioni e deleteria nelle conseguenze. Ovviamente i suoi artefici (D'Alema, Bersani, Speranza e altri) sostengono che la scissione "è stata provocata da Renzi": la scusa tipica di tutti gli scissionisti, da sempre, per cercare di sottrarsi alle proprie responsabilità.
In realtà, questa scissione è stata voluta al solo scopo di eliminare un avversario politico, Matteo Renzi, a qualsiasi prezzo. Ora la strategia di Mdp, peraltro irrilevante, prevede il distacco dalla maggioranza. Ostacolare il governo, anche contro gli interessi dell'Italia, è rimasto l'unico strumento di propaganda politica, in vista delle elezioni.
In un partito bisogna essere capaci di restare in minoranza, criticare e aspettare il proprio turno. Troppo facile fare i guastatori, provocare una scissione e poi dare la colpa agli altri. Adesso i nodi vengono al pettine. Mdp è un movimento nato settario e che morirà di settarismo. I sondaggi lo danno intorno al 2 per cento, più o meno la stessa percentuale di Sinistra Italiana. Sommati assieme non arriveranno al 4, forse nemmeno al 3. Faranno la fine che meritano, come a suo tempo Rifondazione Comunista.
Giuliano Pisapia ha pregi e limiti, ma ha tutta un'altra storia. Non è intossicato dal settarismo come D'Alema e Bersani, e dunque fa benissimo a prenderne le distanze. Capisce che, per vincere le elezioni, in qualsiasi caso, un'alleanza elettorale con il Partito Democratico è necessariaAnche altre personalità, di diverso orientamento - Prodi, Letta, Emma Bonino, Benedetto Della Vedova, il ministro Calenda - cercano, in varie direzioni, di costruire un'alleanza più ampia, allargata sia sulla sinistra che al centro dello schieramento politico. Si tratta di persone che possono piacere o non piacere, ma che sicuramente possiedono capacità politica, prestigio e testa sulle spalle. Persone che si muovono con un preciso obiettivo: vincere le elezioni politiche in primavera.
Perché questo è lo scopo, non quello di sconfiggere Renzi, anche a costo di perdere le elezioni, come vuole Mdp, salvo poi sostenere che, "se c'è stata la scissione, se è tornato Berlusconi, se vince Salvini, se se se....è tutta colpa di Renzi", ovviamente. Eh no, belli. Questo è un disco rotto che abbiamo sentito troppe volte, in tutte le salse, da tutti i settarismi. Adesso basta.


giovedì 5 ottobre 2017

"Bagliori a San Pietroburgo", di Jan Brokken

Dopo “Anime baltiche”, Jan Brokken torna a proporre un nuovo, toccante reportage su un angolo di Europa dimenticata, quello straordinario crocevia di storia e di cultura che è stata San Pietroburgo. Come nel precedente volume, anche “Bagliori a San Pietroburgo” presenta quasi a ogni pagina vecchie foto, vedute di palazzi antichi, ritratti sbiaditi di un mondo perduto per sempre.
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Molti sono i musicisti che popolano le pagine di Brokken: da Stravinskij a Rachmaninov, da Youri Egorov (il protagonista di “Nella casa del pianista”, altro splendido libro dello scrittore olandese) al già citato Sostakovic, che viveva terrorizzato, con la valigia pronta, in attesa della deportazione.
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 Per tutti questi, e per moltissimi altri rievocati da Brokken, vale quanto scrive Nabokov nelle sue memorie: “Con pochissime eccezioni, tutte le energie creative di orientamento liberale – poeti, narratori, critici, storici, filosofi e così via – avevano lasciato la Russia di Lenin e di Stalin.

A questo link, la mia recensione di "Bagliori a san Pietroburgo", di Jan Brokken, pubblicata sul quotidiano Il Foglio di ieri.
http://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/10/04/news/bagliori-a-san-pietroburgo-155465/