Esiste un personalismo musulmano? Esiste cioè, nella teologia
islamica, un elemento costitutivo e fondante, non secondario, che tuteli in
modo forte e decisivo non solo la libertà dell’individuo, ma anche l’autonomia
della persona – di ogni persona, uomo o donna, ricco o schiavo – la sua
complessità, in rapporto agli altri esseri umani, alla società, alle
istituzioni pubbliche, alla religione stessa…? Il
teologo musulmano marocchino Mohammed Aziz Lahbabi (1923-1993) contemporaneo dei
“nostri” Mounier, Lacroix, Maritain, fondatori del personalismo cristiano, sostiene
di sì. (...)
L’autore stesso riconosce che “caratterizza fortemente l’Islam una
certa tendenza al totalitarismo, all’unicità (…) Nell’Islam non c’è nessun
clero, né la distinzione tra religioso e laico: l’Islam è totalitario, è cioè
una religione sacrale nel senso che è indivisibilmente fede, pratica religiosa
e comunità temporale”. Di conseguenza, rispetto allo Stato moderno, Lahbabi
dichiara di prediligere nettamente il Califfato. Lo Stato infatti spersonalizza
i popoli e distrugge l’autonomia degli individui, “al contrario, il Califfo non
è investito da alcuna forza particolare: egli è il luogotenente di Dio, tanto
che si sottomette alla Legge del Corano e della Sunna”.(...)
Quelli che sognano una modernizzazione dell’Islam,
possono continuare ad aspettare.
A questo link, la recensione completa de "Il personalismo musulmano", di Mohammed Lahbabi (Jaca Book) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 29 novembre.
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/12/16/news/il-personalismo-musulmano-aziz-lahbabi-una-fogliata-di-libri-169217/
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