giovedì 19 dicembre 2019

"La casa deserta", di Lidija Cukovskaia (Jaca Book)


Scritto in quattro mesi, fra il novembre del ‘39 e il febbraio del ’40, La casa deserta è un romanzo breve e angoscioso, dominato dall’atmosfera cupa del regime staliniano. Vi si racconta il dolore attonito di una madre, ingenua ed esemplare cittadina sovietica, emblema del popolo russo tormentato e beffato dal comunismo. (...)
Nel 1962 il libro potrebbe finalmente vedere la luce. Il testo è “approvato” dalle autorità, una casa editrice firma il contratto, ma la pubblicazione viene rimandata di un anno, poi due, poi tre. Il vento è cambiato, torna la censura. Certe pagine disturbano il potere sovietico.
(...) Nel 1965 la Cukovskaja intenta inutilmente causa allo Stato per inadempienza contrattuale. Il processo però attira l’attenzione, molti copiano il testo privatamente (la celebre samizdat) e lo diffondono attraverso i canali clandestini. Infine La casa deserta viene trafugato all’estero, tradotto e pubblicato in varie lingue. In Italia esce nel ’77. Pagine dolorose, che svelano l’inganno e l’atroce destino di intere generazioni.

A questo link, la mia recensione completa di "La casa deserta", di Lidija Cukovskaia (Jaca Book) pubblicata sul quotidiano Il Foglio di mercoledì 18 dicembre.

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