venerdì 19 luglio 2019

Su Camilleri, letteratura e dintorni


Il 26 febbraio scorso, sul Corriere della Sera, la rubrica Cultura (pagine 42-43) era dedicata a una lunga intervista a Bruno Pischedda, docente di Letteratura italiana contemporanea alla Statale di Milano. Intervista a cura di Paolo Di Stefano (peraltro, apprezzato scrittore). Lo spunto era dato dalla recente pubblicazione del libro di Pischedda “Dieci del Novecento – Il romanzo italiano di largo pubblico dal Liberty alla fine del secolo”, edito da Carocci, che esamina un secolo di best seller italiani.
L’intervista reca il titolo UN CANONE DELLA LEGGIBILITA’ e il catenaccio dice: Liala e Camilleri, Guareschi e il fantasy: vacilla il confine fra libri alti e di svago.
Non potendo riassumere l’intera intervista, mi concentro sull’ultima risposta. Dice Pischedda:
Tra letteratura istituzionale e letteratura di intrattenimento la riduzione delle distanze si è fatta più vistosa. In un tempo non lontano distinguere era facile, tutto sommato: Sciascia o la Morante rappresentavano il prestigio, Chiara o Bevilacqua lo svago disimpegnato. Oggi i due livelli si avvicinano, si compenetrano: accolgono a un medesimo titolo Michele Mari, Paolo Cognetti, Elena Ferrante, Roberto Saviano e Donato Carrisi. Distinguere, a queste condizioni, sembrerebbe un azzardo. Camilleri, per dirne soltanto uno: dove lo mettiamo, nella letteratura istituzionale o in quella di intrattenimento? Io con la serie dedicata a Montalbano l’ho messo nel romanzo di intrattenimento (e così ho fatto con la Fallaci). Non credo che tutti siano d’accordo”.
Ecco, io invece sono d’accordo come Pischedda. In un post su fb, ho accomunato Camilleri e De Crescenzo in questo genere letterario di massa, c.d. “di svago e di intrattenimento”, suscitando una bella discussione e anche qualche vivace reazione polemica. Anch’io non mi aspettavo affatto che tutti fossero d’accordo con me, ma questo autorevole parere - insieme a quello di alcuni altri – mi rafforza nella mia convinzione.

Nessun commento:

Posta un commento