lunedì 28 gennaio 2019

"La bambina che guardava i treni partire", di Ruperto Long (Newton Compton)

Ispirandosi a fatti e personaggi realmente esistiti, l'uruguayano Ruperto Long esordisce nella narrativa con un romanzo storico corale e drammatico, che racconta vicende di guerra e di Shoah, di atrocità e resistenza, di eroi in battaglia e antieroi civili, spasmodicamente impegnati nella lotta quotidiana per l'esistenza. Protagonista principale è la piccola Charlotte, una bambina ebrea belga costretta a fuggire, a nascondersi, a spostarsi di continuo, protetta da un padre angosciato ma ben deciso a salvare la sua famiglia. Per un certo periodo, i Wins trovano un alloggio di fortuna presso una famiglia armena di Lione. 
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Fra i circa trenta personaggi che popolano il racconto, figurano uomini valorosi che si arruolano nella Legione Straniera, rispondendo all'appello del generale De Gaulle; ufficiali nazisti e collaborazionisti servili; avidi doppiogiochisti e sacerdoti coraggiosi; grandi eroi, donne emancipate, gente qualunque.
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Ruperto Long rivisita molti episodi minori del Secondo conflitto mondiale, in particolare le decisive battaglie sul fronte africano. Le pagine del volume sono costellate da una cinquantina di foto d'epoca, che contribuiscono a ricostruire il clima cupo della Grande tragedia europea, e a ricordare l'orgoglio di chi ha saputo resistere e riscattarsi.

A questo link, la mia recensione completa di "La bambina che guardava i treni partire", di Ruperto Long (Newton Compton) pubblicata su Il Foglio del 12 gennaio e gentilmente ripresa da Informazione Corretta.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=73363

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