mercoledì 8 novembre 2017

"La mia stagione è il buio", di Cristina Caloni

Dice qualcosa e merita attenzione il breve romanzo d’esordio di Cristina Caloni (1978) ambientato fra l’Italia e Londra. “La mia stagione è il buio” è incentrato sulla personalità dissoluta e schizoide di Julian, personaggio ispirato alla vicenda dolorosa e tragica di un amico dell’autrice, prematuramente scomparso.
Il protagonista ci avverte alla prima riga: “Fuggire da me stesso è stato sempre il mio passatempo preferito”. Perciò stentiamo a credergli, quando si autoproclama “assassino seriale”, a maggior ragione se lo vediamo assistere, seminascosto, al proprio funerale. “Vi saluto, sono morto. (…) Questo racconto è un epitaffio sarcastico”, spiega. (...)
La seconda parte del romanzo ha per scenario una Londra colta e sofisticata. Julian improvvisa un party elegante e affollato, in cui questo misterioso italiano, padrone di casa, si fa trovare al pianoforte ed esercita sulle donne ospiti un fascino irresistibile. Prima del loro arrivo, del resto, si era già strapazzato la cameriera. (...)
Quella di Julian è una lucida follia, le sue parole non resteranno prive di conseguenze: “E’ assurdo pensare che chi uccide sia pazzo, spesso è soltanto cattivo o molto razionale, come me: la gente non riesce ad accettare questa verità”.

A questo link, la mia recensione completa di "La mia stagione è il buio", pubblicata sul quotidiano Il Foglio di martedì 7 novembre.
http://www.ilfoglio.it/libri/2017/11/07/news/la-mia-stagione-e-il-buio-161855/

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