martedì 1 novembre 2016

Il giudizio “preventivo” sulla legge elettorale

La riforma costituzionale di Renzi aumenta i diritti e le garanzie per le opposizioni anche per quanto riguarda la legge elettorale. Il nuovo articolo 73, infatti, prevede che la Corte costituzionale possa valutare le leggi elettorali della Camera e del Senato, PRIMA che esse entrino in vigore.
In particolare, questo “giudizio preventivo di costituzionalità” può essere richiesto alla Corte Suprema su iniziativa di un quarto dei membri della Camera, oppure di un terzo dei membri del Senato. Questa norma, pertanto, rafforza il ruolo e le prerogative delle opposizioni, introducendo una tutela che assolutamente NON ESISTE nella Costituzione attuale.
La richiesta può essere avanzata entro dieci giorni dall’approvazione della legge; la Corte costituzionale, a sua volta, deve pronunciarsi entro trenta giorni.
Questa nuova formulazione è stata studiata per evitare che si ripeta quanto accaduto nel gennaio 2014, quando la Corte costituzionale ha dichiarato la parziale illegittimità della legge elettorale vigente (il famigerato Porcellum) che era stato introdotto ben otto anni prima (dicembre 2005). Prima che la Corte si pronunciasse, gli italiani avevano già votato tre volte con questo sistema (2006, 2008 e 2013).
Anche se la Corte ha stabilito che il giudizio di (parziale) incostituzionalità non comporta affatto, automaticamente, la illegittimità del Parlamento, è chiaro a tutti che questa situazione era da sanare.
E’ utile anche ricordare che attualmente si può chiedere il giudizio della Corte costituzionale solo su iniziativa di un giudice durante un processo, oppure in caso di conflitto di potere fra lo Stato e le Regioni. Il “giudizio di costituzionalità preventivo” non è previsto nel nostro ordinamento (con la sola eccezione degli Statuti regionali). L’inserimento di questa norma in Costituzione era doveroso. Essa legittima l’operato del Parlamento, tutela l’opposizione, rafforza il sistema istituzionale nel suo complesso.

I fautori del No possono continuare ad abbaiare alla luna.

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