Qui di seguito, il mio Appello per la Georgia, pubblicato in prima pagina sul quotidiano Il Riformista di mercoledì 25 settembre.
Alla
vigilia delle elezioni parlamentari in Georgia, previste per il prossimo 26
ottobre, il destino della democrazia di quel paese appare appeso a un filo.
Fortissimo
è il rischio che queste elezioni siano alterate e truccate dal partito di
governo (Sogno Georgiano, di orientamento filorusso) come è avvenuto nel
Venezuela di Nicolas Maduro alle elezioni del luglio scorso.
Le
recenti vicende in Georgia, caratterizzate da aspri scontri politici e grandi
manifestazioni di piazza, presentano analogie
impressionanti con gli avvenimenti che segnarono
la storia dell’Ucraina dieci anni or sono.
Anche
in Ucraina, infatti, un governo ambiguo e corrotto tentò, nel corso del 2013,
di interrompere il processo di avvicinamento del paese all’Unione Europea e di
rinsaldare un asse privilegiato con Mosca. Tuttavia, in quella occasione, la
rivolta popolare e democratica di EuroMaidan ottenne la cacciata del corrotto
Janukovich e aprì la strada alla svolta filo-occidentale di Kyiv.
Memore
di quella esperienza, Vladimir Putin e i suoi sodali georgiani ora sono pronti
a fare carte false, pur di impedire che la Georgia passi nel campo europeo e
occidentale. Nei mesi scorsi, incurante delle immense manifestazioni di
protesta, il governo in carica ha approvato la famigerata “Legge contro le
ingerenze straniere”, in realtà un dispositivo illiberale che consente al
governo di agire arbitrariamente contro qualsiasi partito di opposizione. Non a
caso, durante la campagna elettorale, il leader populista Bidzina Ivanishvili e
il primo ministro Kobakhidze hanno apertamente proclamato l’intenzione di
sciogliere tutti i partiti della coalizione d’opposizione (Movimento Nazionale
Unito) in caso di vittoria elettorale. La legge approvata, purtroppo, glielo
potrebbe consentire facilmente.
Fra
pochi giorni, pertanto, il destino della Georgia potrebbe essere segnato.
Il
rischio di brogli è altissimo, da parte di un governo che si è rivelato privo
di qualsiasi scrupolo democratico. L’Unione Europea deve vigilare attentamente,
mantenendo alta l’asticella degli standard elettorali ed esigendo il rispetto
degli impegni sottoscritti. Già in passato, proprio un’eccessiva
accondiscendenza da parte della UE ha fornito al governo l’alibi per condurre
in porto i suoi disegni illiberali. Gli Stati Uniti, da parte loro, si sono
detti molto allarmati per la deriva autoritaria degli avvenimenti. L’Occidente
ha il dovere di impedire a Putin di disporre a suo piacere dei destini del
Caucaso. La Nato deve dimostrarsi pronta a estendere il suo scudo protettivo ai
popoli che ne facciano liberamente richiesta, come già avvenuto in passato per molti
paesi dell’area ex-sovietica e più di recente con Svezia e Finlandia.
Attraverso
questo giornale, rivolgiamo un accorato appello ai direttori di tutte le
testate, affinché sulla drammatica vicenda georgiana si accendano i riflettori
e si mantenga ben desta l’attenzione dell’opinione pubblica italiana ed
europea.
L’aspirazione del popolo georgiano a un futuro di sviluppo, benessere, libertà e democrazia, deve vivere.
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