lunedì 24 aprile 2017

Oggi è l'anniversario del genocidio armeno

Come molti di voi sanno io sono armeno, da parte di madre. Oggi ricorre il 102° anniversario del genocidio armeno, che prese avvio il 24 aprile 1915 con l'arresto e l'eliminazione degli esponenti più eminenti della comunità armena di Costantinopoli. Nel biennio '15-16, il regime dei c.d. "Giovani Turchi" provvide a uccidere, deportare ed eliminare circa un milione e mezzi di armeni: uomini e donne, vecchi e bambini, molti dei quali patirono le marce forzate, le peggiori vessazioni, la fame e la sete fino a morire fra i più atroci tormenti negli assolati altipiani dell'Anatolia o nelle vallate semi-desertiche del Medio Oriente (quei territori oggi controllati dall'Isis). Dopo la guerra, quel che restava della popolazione armena fu spazzata via dalla nascente nazione turca fondata da Mustafa Kemal detto "Ataturk".
Fortunatamente, i miei nonni materni avevano lasciato Smirne già nel 1910. Mia madre Cosette Babayan nacque a Djibouti nel 1911. Mia nonna Makrouì Arzuyan e le sue sorelle Rosa e Sofia avevano dieci fratelli maschi, tutti - dal primo all'ultimo - ammazzati dai turchi, durante il genocidio (1915-16) e poi nell'incendio di Smirne (1922).
Quello degli armeni è stato l'incontestabile primo genocidio del XX secolo, che ancora oggi il governo turco insiste ostinatamente a negare, malgrado tutte le ricostruzioni storiche e le inoppugnabili evidenze.

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