lunedì 6 febbraio 2017

Con Israele. Stasera a Milano, e sempre.

Se negli ultimi tempi ho molto trascurato questo blog, è stato per un motivo preciso: ho dedicato tutto o quasi il mio tempo alla nascita di una nuova, grande associazione a sostegno di Israele a Milano.
Il congresso di fondazione di questa aggregazione si terrà questa sera, lunedì 6 febbraio alle ore 21, presso il Teatro Franco Parenti di Milano (via Pierlombardo 14, Sala “Cafè Rouge”).
Ho preso l’impegno con alcuni amici, e giurato a me stesso, che ne avrei assunto la guida solo se fossi riuscito a raggiungere la soglia simbolica dei 100 iscritti. Questo obiettivo, che non è solo quantitativo, è stato superato di slancio proprio negli ultimi giorni. Gli amici di Israele a Milano hanno dunque raccolto la sfida in poco più di un mese (se si tiene conto della parentesi natalizia). E’ un traguardo importante, che mi carica di responsabilità: si tratta di una delle più grandi associazioni pro Israele in Italia e di gran lunga la più numerosa a Milano, dove pure operano attivamente altri gruppi.
La nostra Associazione Milanese Pro Israele sarà innanzitutto laica, aperta a tutti e politicamente trasversale. Nasce composta in maggioranza da non ebrei e anche questo è un buon segnale: triste il giorno in cui gli ebrei saranno lasciati soli a difendere Israele, l’unica democrazia del Medio Oriente, il solo fazzoletto di terra in quell'area dove siano rispettati i diritti dell'individuo.
Oggi, come sempre, Israele vive in una condizione di minaccia incombente. E’ insidiato dal nazionalismo arabo, dal fondamentalismo islamico, dal fanatismo terrorista. Mantiene un trattato di pace con l’Egitto (ma ci è mancato poco…) e con la Giordania, mentre resta sotto il tiro dei razzi di Hamas, dei missili di Hezbollah, per non parlare della incognita mortale del nucleare iraniano. “Un mondo senza sionismo” è ancora il sogno di molti, perciò noi abbiamo il dovere civile e morale di contrastarlo. In Europa, Israele è sottoposto alla pressione della ingiusta e dissennata campagna “BDS” (Boycott, Divestment, Sanctions) lautamente finanziata da alcuni potenti Stati arabi, odiosa al punto da evocare ben altre discriminazioni e ingiustizie patite dal popolo ebraico nel corso del Novecento.

Noi racconteremo un Israele diverso: democratico, pluralista, tollerante, culturalmente vivace ed economicamente dinamico, meraviglioso da visitare, in cui è bello vivere. Cercheremo di descrivere la realtà e di restituire alla verità il primato che le spetta. E discuteremo di pace, per quanto evanescente, vaga e vana possa suonare oggi questa parola.

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